QUELLA “NOTA IN PIU'” NELLA POESIA DI PASCAL D’ANGELO, IMMIGRATO AMERICANO CHE NON POTEVA CELEBRARE IL SUO SUCCESSO E OTTENNE UN RICONOSCIMENTO POSTUMO
23 APRILE 2023 – Carl Van Doren curò la prefazione alla prima edizione di Son of Italy, di Pascal D’Angelo. Scopre, tra le altre, una verità che forse ha contribuito a non lasciare che si dimenticasse il giovane poeta partito da Introdacqua insieme al padre e con lui non tornato in Italia, per coltivare il suo sogno: che, cioè, l’autobiografia di Pascal D’Angelo non è la celebrazione del successo raggiunto negli Stati Uniti: “Va indubbiamente annoverato fra i preziosi annali della letteratura di una nazione che è per Pascal D’Angelo la patria adottiva. Il suo libro è l’esempio più sublime di un genere letterario di cui fanno parte anche molte altre storie autobiografiche di immigrati, sebbene a differenza di questa, incentrate sulle varie scalate al successo. Son of Italy aggiunge una nota in più. Dagli altipiani abruzzesi non è arrivato un altro bracciante, nè un altro imprenditore e nemmeno un ennesimo uomo politico, bensì uno di quei figli di Ovidio della cui fama risplende ancora l’antica Sulmona”.
E si potrebbe dire, dunque, che tutto il dolore affrontato dal giovane poeta alla fine lo ha innalzato, proprio come si legge in Publio Ovidio Nasone (Amores, III, 11 a nella traduzione di Paolo Fedeli per Einuadi, Opere): “Resisti fino in fondo, questo dolore ti salverà infine”, che altrove è tradotto con “Un giorno questo dolore ti sarà utile”, romanzo di Peter Cameron (Adelphi) di qualche anno fa.