TRIONFALISTICHE VALUTAZIONI DI D’ALESSANDRO (MA CI CASCANO SOLO I FESSI)
21 OTTOBRE 2016 – Camillo D’Alessandro parla di rivoluzione nei trasporti, perché il treno da Roma a Pescara impiegherà tre ore e 22 minuti.
Sembra di sentire i toni dello sbarco sulla luna: “Oggi dopo poco più di due anni possiamo parlare di una vera e propria rivoluzione del modello trasporto pubblico locale su ferro visto che ieri abbiamo approvato con una delibera di Giunta il nuovo contratto fra Regione Abruzzo e Trenitalia che verrà firmato il 7 novembre. Quello che presentiamo oggi è l’ atto di programmazione più importante della Regione Abruzzo nel Tpl. Veramente possiamo parlare di una vera e propria rivoluzione perché i cittadini adesso nelle fermate dei treni troveranno una modalità diversa dal passato, che si chiama cadenzamento e che in realtà non è altro che una fermata ogni mezz’ora per cui noi trasformeremo il treno in una metropolitana di superficie”.
Forse è tale l’abitudine a sentire le panzane di Renzi (per esempio: sul ponte sullo stretto) che non si fa caso alla portata delle… panzanelle di D’Alessandro. Il treno da Roma a Pescara impiegava tre ore e 20, al massimo 30, già dagli anni Sessanta. Partiva alle 16,20 da Termini e arrivava alle 18,50 a Sulmona, per stare alle 19,40 a Pescara. E la mattina un altro rapido garantiva lo stesso servizio. Poi, anche più di recente, un super-rapido (ma che impiegava più o meno lo stesso tempo) partiva alle 7,20 da Sulmona e arrivava prima delle 10 a Termini. Ora che parla di velocità, D’Alessandro saprà arrossire con altrettanta prontezza quando scoprirà che qualcuno, per ragioni di età, si ricorda del buon funzionamento dei treni prima che arrivassero i socialisti al governo?