LA”LECTION MAGISTRALIS” DI FRANCO IEZZI

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TORNA IN GRAN FORMA L’EX PRESIDENTE DEL PARCO E DEGLI SFONDONI

21 MARZO 2023 – Imbracciando il fucile della polemica e questa volta senza nascondersi dietro a un nickname, Franco Iezzi scrive di una “lection magistralis”. Si giustificano, così, le riserve della lince, delle poiane, dei camosci nel ritrovarselo presidente del parco nazionale della Majella, dove esistevano, sì, forme ibride, ma non si rinvenivano contaminazioni così inconsuete. Gli animali del Parco si erano costituiti in comitato dopo che il presidente sfoggiò uno sfondone a proposito di Ovidio, che sarebbe stato ispirato dal medico Galeno (nato circa due secoli dopo di lui) e pare che l’Uomo abbia ricevuto il colpo decisivo proprio per questa gaffe, che non consentì di compensare i suoi grandi meriti di illuminato economista nel consiglio di amministrazione della Banca Agricola, di sagace direttore del Nucleo Industriale tra bretelle, esproprii e trasferimenti dei tralicci dell’alta tensione (che richiesero quasi dieci anni), di presidente della Comunità Montana quando si ebbe il revival di “Tutte le funtanelle se so’ seccate”, di artefice del Parco del Vella prevedibile luogo oscuro, umido, dove si allestirà non una fiction, ma un reality dell’Averno, di fine interprete del significato e della funzione del “Notam“, di ideologo dell’Ernesto internazionale. Insomma, anche lui evoca nel lettore la figura del monaco Salvatore de “Il nome della rosa” (nella foto del titolo) e più passano gli anni, più si inacidisce e s’accartoccia anche sulle cose elementari, lui che solcò le vette Keynesiane e al quale Calogero spicciava la cantina; lui che dava del tu al Caffè non solo a Di Marzio.

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