PRIMA CHE MONDIALE DIVENTI LO STERMINIO

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31 MAGGIO 2024 – “Oggi il gigante dai piedi d’argilla, il potere costituito, si combatte attraverso il rifiuto del servizio militare e la logica della guerra quale soluzione dei contrasti internazionali: cioè la follia che sta portando il mondo sull’orlo di un conflitto dal quale potrebbe non uscire se non attraverso la devastazione totale”. Può essere questo il manifesto di una non-violenza aggiornata rispetto alla prima, grande globalizzazione che si è espressa nei conflitti del XX secolo. La corsa gioiosa ed inconsapevole del giugno 1914 verso la prima guerra che è passata alla Storia con la definizione di “mondiale” esprimeva l’esigenza di conservazione di un impero in disfacimento, come quello austro-ungarico, per molti versi assimilabile alle posizioni di Stati Uniti e Russia dei giorni nostri. In queste ore, nelle quali si parla di uso di armi idonee a colpire il territorio russo dall’Ucraina, in quella guerra per procura che Stati Uniti e stati satelliti combattono nel cuore dell’Europa, gli appelli alla consapevolezza sono rari; ed uno è espresso nell’affermazione con la quale si apre questo articolo, ripresa dalla presentazione del libro “La sporca pace”, di Mario Pizzola, domani nel quartiere “San Lorenzo” a Roma all’Eirenefest, giunto alla terza edizione.

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